Cinco dei

Giallo sotto le unghie spezie
de donde vuela un hombre
con pico de pájaro.
Una manciata di denti
buttati a caso da qualche dio
nella sua bocca,
en los dientes de luz
de la materia universal.
Universale relativo
ad un lustro di
unghie, denti e perle.
Y toda la cosa vuelve a su origen,
a la matriz de quinto sueño indio.
Shiva gli pone il tridente in bocca,
i denti saltano
y caen al Mediterraneo de lo nuestro,
al agua lenta de la palabra latina.
Affondano, a picco nel mare di Roma,
rapiti dall’ostrica che ne fa serie di perle
per la collana di Venere.

Contemplo este movimiento.
Y le digo a mi bienamada:
los dioses no entienden
la responsabilidad de cerrar un poema.

S.P. / A.M.

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